mercoledì 12 novembre 2008

Cavalchiamo l’Onda con il compagno Cesa!

Ammettiamo di non essere stati teneri in passato con il Pd e con il suo segretario Walter Veltroni. Ci fa piacere dunque quando si ha l’occasione per riequilibrare un po’ le critiche con l’onesto e sereno apprezzamento di segnali positivi e incoraggianti che vengono da quelle parti. È il caso delle recenti elezioni amministrative in Trentino che hanno visto la netta affermazione di Lorenzo Dellai (Pd). C’è stato perfino chi ha parlato della provincia di Trento come del “nostro Ohio” e in molti hanno indicato il modello Dellai (esclusione della sinistra e alleanza al centro con l’Udc) come la soluzione per risalire la china dopo la devastante sconfitta del 13 aprile.
Sono convinto che questa alleanza di “nuovo conio” – come la chiama l’intramontabile Francesco Rutelli – sia davvero la strategia adatta a colmare finalmente la voragine che si è creata tra i rappresentanti politici del centrosinistra e il proprio potenziale elettorato. Rafforzano le mie convinzioni tanti piccoli segnali che si possono captare in giro, se solo noi giornalisti uscissimo un po’ dalle redazioni e girassimo di più tra la gente, nelle assemblee e nei cortei dei movimenti, nei luoghi più vivaci e creativi della società civile italiana. Questa mattina ad esempio, partecipando ad un’assemblea studentesca all’Università la Sapienza di Roma, ho sentito il seguente colloquio tra due giovani matricole:

Lui: “Hai visto i risultati del Trentino?”
Lei: “Si, meno male ha vinto Lorenzo Dellai! A Chimica hanno anche organizzato una serata per seguire in diretta lo spoglio delle schede e alla fine abbiamo fatto festa tutti insieme”.
Lui (gettando da una parte i dred e piegandosi sulla spalla di lei): “Enrico Letta ha anche detto che questa esperienza locale va trasferita a livello nazionale e bisogna allearsi con l’Udc”.
Lei: “Oh finalmente, allora cominciano a capire dove hanno sbagliato fino ad ora! Pensa che io, fin dalle scuole medie, accanto ai poster di Bob Marley e dei Baustelle, in camera ho sempre tenuto quello di Lorenzo Cesa. È proprio un grande!
Lui: Si è un grande! Veramente avevi il suo poster? Cazzo se lo mettevo io mio padre mi cacciava di casa. A lui non piace che partecipi a queste manifestazioni, figuriamoci se mettevo la foto di Cesa. Lui si ricorda gli anni ‘70 e mi ripete spesso: “Attento, si comincia ad inneggiare a Lorenzo Cesa, Rocco Buttiglione e Francesco Pionati e poi si va a finire a lanciare le molotov”.
Lei: “Ah Francesco Pionati! Io devo dire che guardo poco i Tg – preferisco documentami su internet o con canali alternativi – ma quando c’è il pastone del Tg1 con Pionati non so resistere! Formula sempre analisi così lucide e profonde... il suo intervento sulla situazione della commissione di vigilanza Rai l’altro giorno è stato una cosa fantastica. Dovremmo invitarlo anche qui all’università per una lezione pubblica sulla commissione di vigilanza. Basta con i soliti Dario Fo, Margherita Hack, Ascanio Celestini…
Lui: Pensa che ho letto su Liberal, il quotidiano vicino all’Udc…
Lei: Ehi, ma per chi mi hai preso? Pensi che non conosca Liberal, il quotidiano area Udc di Ferdinando Adornato? Guarda che nel movimento lo leggono tutti. Quelli del collettivo “Giorgio Mele” di Architettura vorrebbero anche invitare il direttore Renzo Foa a Valle Giulia.
Lui: Ah cazzo, non lo sapevo. Oh avvertimi quando viene che non voglio mancare!
Lei: Zitti ora che ricomincia l’assemblea, dovrebbe parlare un ragazzo fichissimo del collettivo di Geologia, che conosco perché leggo sempre i suoi post sul blog di Mario Baccini e...
Lui: Ok, ok, però dopo riprendiamo il discorso su quell’editoriale di Liberal.

Questa la trascrizione del dialogo. Non resta che felicitarsi per scelte che finalmente possono parlare anche al cuore dei giovani e degli idealisti di ogni età, come ha fatto Obama negli Usa. Del resto, lo diceva già Churchill: “Chi non è dell’Udc a vent’anni non ha cuore…”.

di Emilio Carnevali da MicroMega (11 novembre 2008)

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