Il Congresso delle Ville di Ortona (Abruzzo), 41 iscritti, si è conlcuso con 2 soli voti per la mozione Fassino e la vittoria della nozione Mussi.
Pubblichiamo il documento conclusivo redatto dall'Assemblea congressuale.La sezione dei DS delle Ville di Ortona, non condivide la formazione di un nuovo partito, invita la classe dirigente ad una profonda riflessione e chiede di fermare il treno del PD.
Ci sembra di capire che chi vuole la dissoluzione della sinistra, chi cerca una vera e propria rottura, (nel 1922 si fece la scissione a sinistra, oggi si promuove una scissione al centro) chi sta provocando una scissione, non è certo la mozione a cui noi abbiamo aderito "seconda mozione" e guardiamo con interesse, "A sinistra verso il socialismo europeo".
Per noi deve prendere vita una nuova idea, originale, di "socialismo dei cittadini" dove c'è un'attenzione particolare al ruolo sociale delle donne, ai giovani, agli anziani, ai meno abbienti e dove si cerca a ridurre al minimo il "dominio" dello Stato sugli individui attraverso il potenziamento d'una cittadinanza attiva e consapevole.
Sta proprio in questo originale approccio, il nuovo feeling, con idee di un nuovo "repubblicanesimo civico" e con le "nuove libertà", nel tempo della globalizzazione di oggi.
Per noi, infatti, il problema è rinnovare l'idea di socialismo (non certo dissolverlo) dal momento che la tradizione del movimento operaio non ha messo in secondo piano "il racconto della democrazia - partecipata - " a scapito del primato dell'economia.
Metodo e contenuti di governo devono essere sempre gestiti con austerità e rigore nelle forme e nei comportamenti, i programmi vanno rispettati ("Il potere non può modificare gli obiettivi dopo che si è stati eletti"), dobbiamo essere consapevoli che la politica deve recuperare credibilità e coerenza morale sulla via di una sua possibile auto-riforma.
Di qui la naturale scelta del conflitto con la destra su un'idea alternativa di società che deve mettere all'angolo i conservatori e parte della Chiesa tuttora intrisa di connivenze con i poteri forti.
Non pensiamo di fare tutto quello che è stato fatto in Spagna come: l'immediato ritiro delle truppe spagnole dall'Iraq (tutte), la questione un vero stato laico, Afganistan, la legalizzazione dei Pacs e delle unioni civili tra coppie omosessuali, il ridisegno della scuola pubblica, la riforma della legge sul divorzio, le nuove leggi per tutelare le donne contro la violenza di genere e le discriminazioni sui luoghi di lavoro, l'aumento del salario minimo, la liberalizzazione della ricerca sulle cellule staminali, la legalizzazione dell'immigrazione clandestina, la riforma della Tv pubblica(non l'abolizione) con l'obiettivo di svincolarla dall'intervento dei partiti e dei governi, la legge quadro per ridurre il lavoro precario attraverso un accordo con le parti sociali, l'istituzione di un fondo d'assistenza per le persone che dipendono economicamente da altre (il "quarto pilastro" dello Stato sociale che affianca quelli tradizionali di scuola, sanità e previdenza).
Decisamente sarebbe troppo, ma almeno il programma sottoscritto, (l'abolizione delle leggi vergogna), o quello che ci si era fatto intendere che fosse stato definitivamente concordato. Abbiamo la presunzione di voler ridisegnare le prerogative di uno Stato di diritto e laico e la caparbietà di far seguire, sempre, i fatti alle parole del programma elettorale e degli impegni sottoscritti.
Proponiamo un rinnovamento profondo dei Ds, partito del socialismo europeo e dell'Internazionale socialista. Proponiamo una tavola di valori e una piattaforma programmatica più avanzate: nelle politiche economiche, sociali e ambientali; nell'impegno per la libertà e i diritti di tutte e di tutti; nel rinnovamento etico e democratico della politica; nella lotta per la pace e la giustizia del mondo; nella capacità di rappresentare tutto il mondo del lavoro.
L'Italia e l'Europa hanno bisogno di socialismo e le ragioni del socialismo non muoiono. Il socialismo è nato: per ottenere giustizia sociale ,per la dignità del lavoro e dei lavoratori, per sganciare la scienza dal cappio mortale della morale religiosa e di tutti i fondamentalismi, ad affrancare uomini e donne da tutte le forme di schiavitù - morali e fisiche - , al progresso e al miglioramento delle condizioni di vita e al benessere delle classi meno abbienti, ieri in Italia e in Europa, oggi nel mondo (Non stiamo tornando indietro con il neoliberismo ?) per la pace nel mondo, il disarmo e per la risoluzione politica dei conflitti, per costruire stati laici.
Insime fermiamo il treno del Pd e promoviamo l'unita a sinistra per un partito del socialismo europeo.
Assemblea congressuale della Sezione dei DS delle ville - Villa Caldari - Ortona
Ci sembra di capire che chi vuole la dissoluzione della sinistra, chi cerca una vera e propria rottura, (nel 1922 si fece la scissione a sinistra, oggi si promuove una scissione al centro) chi sta provocando una scissione, non è certo la mozione a cui noi abbiamo aderito "seconda mozione" e guardiamo con interesse, "A sinistra verso il socialismo europeo".
Per noi deve prendere vita una nuova idea, originale, di "socialismo dei cittadini" dove c'è un'attenzione particolare al ruolo sociale delle donne, ai giovani, agli anziani, ai meno abbienti e dove si cerca a ridurre al minimo il "dominio" dello Stato sugli individui attraverso il potenziamento d'una cittadinanza attiva e consapevole.
Sta proprio in questo originale approccio, il nuovo feeling, con idee di un nuovo "repubblicanesimo civico" e con le "nuove libertà", nel tempo della globalizzazione di oggi.
Per noi, infatti, il problema è rinnovare l'idea di socialismo (non certo dissolverlo) dal momento che la tradizione del movimento operaio non ha messo in secondo piano "il racconto della democrazia - partecipata - " a scapito del primato dell'economia.
Metodo e contenuti di governo devono essere sempre gestiti con austerità e rigore nelle forme e nei comportamenti, i programmi vanno rispettati ("Il potere non può modificare gli obiettivi dopo che si è stati eletti"), dobbiamo essere consapevoli che la politica deve recuperare credibilità e coerenza morale sulla via di una sua possibile auto-riforma.
Di qui la naturale scelta del conflitto con la destra su un'idea alternativa di società che deve mettere all'angolo i conservatori e parte della Chiesa tuttora intrisa di connivenze con i poteri forti.
Non pensiamo di fare tutto quello che è stato fatto in Spagna come: l'immediato ritiro delle truppe spagnole dall'Iraq (tutte), la questione un vero stato laico, Afganistan, la legalizzazione dei Pacs e delle unioni civili tra coppie omosessuali, il ridisegno della scuola pubblica, la riforma della legge sul divorzio, le nuove leggi per tutelare le donne contro la violenza di genere e le discriminazioni sui luoghi di lavoro, l'aumento del salario minimo, la liberalizzazione della ricerca sulle cellule staminali, la legalizzazione dell'immigrazione clandestina, la riforma della Tv pubblica(non l'abolizione) con l'obiettivo di svincolarla dall'intervento dei partiti e dei governi, la legge quadro per ridurre il lavoro precario attraverso un accordo con le parti sociali, l'istituzione di un fondo d'assistenza per le persone che dipendono economicamente da altre (il "quarto pilastro" dello Stato sociale che affianca quelli tradizionali di scuola, sanità e previdenza).
Decisamente sarebbe troppo, ma almeno il programma sottoscritto, (l'abolizione delle leggi vergogna), o quello che ci si era fatto intendere che fosse stato definitivamente concordato. Abbiamo la presunzione di voler ridisegnare le prerogative di uno Stato di diritto e laico e la caparbietà di far seguire, sempre, i fatti alle parole del programma elettorale e degli impegni sottoscritti.
Proponiamo un rinnovamento profondo dei Ds, partito del socialismo europeo e dell'Internazionale socialista. Proponiamo una tavola di valori e una piattaforma programmatica più avanzate: nelle politiche economiche, sociali e ambientali; nell'impegno per la libertà e i diritti di tutte e di tutti; nel rinnovamento etico e democratico della politica; nella lotta per la pace e la giustizia del mondo; nella capacità di rappresentare tutto il mondo del lavoro.
L'Italia e l'Europa hanno bisogno di socialismo e le ragioni del socialismo non muoiono. Il socialismo è nato: per ottenere giustizia sociale ,per la dignità del lavoro e dei lavoratori, per sganciare la scienza dal cappio mortale della morale religiosa e di tutti i fondamentalismi, ad affrancare uomini e donne da tutte le forme di schiavitù - morali e fisiche - , al progresso e al miglioramento delle condizioni di vita e al benessere delle classi meno abbienti, ieri in Italia e in Europa, oggi nel mondo (Non stiamo tornando indietro con il neoliberismo ?) per la pace nel mondo, il disarmo e per la risoluzione politica dei conflitti, per costruire stati laici.
Insime fermiamo il treno del Pd e promoviamo l'unita a sinistra per un partito del socialismo europeo.
Assemblea congressuale della Sezione dei DS delle ville - Villa Caldari - Ortona
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