Gli appelli rivolti alla maggioranza per evitare la scomparsa della sinistra sono caduti nel vuoto. DS e Margherita perseguono la loro fusione. I congressi non hanno sciolto i nodi politici che anzi risultano più aggrovigliati di prima. Il processo costitutivo del Partito Democratico è una scelta consumata senza che sia stata fatta chiarezza sulla tavola dei valori e sulla collocazione internazionale, né sui punti fondamentali di programma e cultura politica, che si chiamano: lavoro, ambiente, laicità dello Stato, diritti civili, libertà delle persone e della scienza e riforma della politica.
Più di un quarto degli iscritti risulta contrario o fortemente critico verso la formazione del Partito democratico. Non riusciamo ad essere partecipi, né vediamo entusiasmo fra gli stessi compagni della maggioranza che pure hanno fatto questa scelta.
La sinistra deve vivere. Tutto parla del bisogno di sinistra, non dell'esigenza di slittamenti centristi e moderati. La scomparsa del nostro partito lascerà un vuoto politico. Non riusciamo a vedere un futuro per la sinistra dentro un partito che nega i simboli del socialismo. Fare la sinistra del Partito Democratico è una prospettiva che non ci interessa. Non possiamo convincerci di avere spazio per condizionare un partito necessariamente più spostato al centro, perché non la riteniamo la risposta alle questioni che si pongono. La integrazione europea richiede anche in Italia una forza di sinistra e d’ispirazione socialista, aperta alle sfide di questo secolo.
La Costituente del Partito democratico aprirà altri processi a sinistra. Per questo appare importante essere parte di un processo ambizioso ed affascinante, ora che tutta la sinistra condivide la responsabilità di governo a livello nazionale, che abbia come obiettivo quello di raccogliere consensi per creare una forza di governo, collocata nel PSE, alleata e competitiva con il Partito Democratico.
Non ci nascondiamo le difficoltà che pone l’attuale frammentazione, né ci nascondiamo che non potrà essere un processo breve. Non vogliamo, che nasca dalla sommatoria dei gruppi dirigenti, come sta avvenendo con il Partito Democratico, ma attraverso una ricerca aperta a chi chiede una rappresentanza politica nuova. Chiamiamo i cittadini ad essere protagonisti di questa percorso per dar vita e forza ad un movimento politico organizzato per la sinistra democratica e il socialismo, con l’obiettivo di una grande e unitaria forza della sinistra.
I Democratici di Sinistra continueranno a vivere fino alla confluenza della maggioranza nel partito democratico. Nel Trentino le incertezze del partner rendono più difficoltoso il percorso, né possiamo negare che di fronte a questa scelta ci prenda un senso di vuoto rispetto ai percorsi di vita comuni, la nostra storia, ma è la Politica che ci chiede scelte forti anche nel senso di sofferenza che non può non farsi sentire in frangenti come questo. Non vogliamo vivere da separati in casa in una logorante interdizione di un percorso non condiviso. Non è in discussione quindi se la mozione Mussi aderirà al Partito democratico, ma riteniamo che il percorso di scioglimento e lo scenario politico trentino rendano opportuno un raccordo fra le diverse anime che sono uscite dal Congresso e quindi intendiamo essere presenti, per diritto di tribuna perché comunque nel nostro vocabolario non esiste la parola scissione, nella Direzione dei Ds, con una rappresentanza per accompagnare il processo politico in corso fino al definitivo scioglimento dei DS, lavorando peraltro alla costruzione di un movimento organizzato della sinistra.
Più di un quarto degli iscritti risulta contrario o fortemente critico verso la formazione del Partito democratico. Non riusciamo ad essere partecipi, né vediamo entusiasmo fra gli stessi compagni della maggioranza che pure hanno fatto questa scelta.
La sinistra deve vivere. Tutto parla del bisogno di sinistra, non dell'esigenza di slittamenti centristi e moderati. La scomparsa del nostro partito lascerà un vuoto politico. Non riusciamo a vedere un futuro per la sinistra dentro un partito che nega i simboli del socialismo. Fare la sinistra del Partito Democratico è una prospettiva che non ci interessa. Non possiamo convincerci di avere spazio per condizionare un partito necessariamente più spostato al centro, perché non la riteniamo la risposta alle questioni che si pongono. La integrazione europea richiede anche in Italia una forza di sinistra e d’ispirazione socialista, aperta alle sfide di questo secolo.
La Costituente del Partito democratico aprirà altri processi a sinistra. Per questo appare importante essere parte di un processo ambizioso ed affascinante, ora che tutta la sinistra condivide la responsabilità di governo a livello nazionale, che abbia come obiettivo quello di raccogliere consensi per creare una forza di governo, collocata nel PSE, alleata e competitiva con il Partito Democratico.
Non ci nascondiamo le difficoltà che pone l’attuale frammentazione, né ci nascondiamo che non potrà essere un processo breve. Non vogliamo, che nasca dalla sommatoria dei gruppi dirigenti, come sta avvenendo con il Partito Democratico, ma attraverso una ricerca aperta a chi chiede una rappresentanza politica nuova. Chiamiamo i cittadini ad essere protagonisti di questa percorso per dar vita e forza ad un movimento politico organizzato per la sinistra democratica e il socialismo, con l’obiettivo di una grande e unitaria forza della sinistra.
I Democratici di Sinistra continueranno a vivere fino alla confluenza della maggioranza nel partito democratico. Nel Trentino le incertezze del partner rendono più difficoltoso il percorso, né possiamo negare che di fronte a questa scelta ci prenda un senso di vuoto rispetto ai percorsi di vita comuni, la nostra storia, ma è la Politica che ci chiede scelte forti anche nel senso di sofferenza che non può non farsi sentire in frangenti come questo. Non vogliamo vivere da separati in casa in una logorante interdizione di un percorso non condiviso. Non è in discussione quindi se la mozione Mussi aderirà al Partito democratico, ma riteniamo che il percorso di scioglimento e lo scenario politico trentino rendano opportuno un raccordo fra le diverse anime che sono uscite dal Congresso e quindi intendiamo essere presenti, per diritto di tribuna perché comunque nel nostro vocabolario non esiste la parola scissione, nella Direzione dei Ds, con una rappresentanza per accompagnare il processo politico in corso fino al definitivo scioglimento dei DS, lavorando peraltro alla costruzione di un movimento organizzato della sinistra.
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