martedì 3 aprile 2007

Riforma elettorale e intenzionioni di voto

Oggi tiene banco la riforma elettorale e il sondaggio sulle intenzioni di voto degli italiani. Sulla prima questione le forze politiche dell'Unione, divise fra proporzionalisti e maggioritari, hanno raggiunto un accordo minimo (compromesso all'Italiana) non più sul modello "capo del governo uguale sindaco d'Italia" che andava per la maggiore qualche anno fa, ma su quello "capo del governo uguale governatore d'Italia", quasi che lo stivale si possa ridurre ad una Regione, con tanti saluti alla pari dignità nazionale nostra con Francia Germania e Spagna. Che l'Italia si trasformi davvero in una Regione marginale d'Europa? Chi vivrà vedrà, anche se la coalizione di centro destra pare intenzionata a riprendere la via del maggioritario (abbandonata in passato sotto l'effetto delle sirene proporzionaliste) più che ad accettare le avances unioniste, rientrando così nel solco tracciato dai cittadini con i referendum di inizio anni novanta. Menando ancora un po' il can per l'aia si arriverà senza alcuna decisione dei partiti alla raccolta referendaria delle firme, e sarà tutta un'altra musica.
Sulla seconda questione, l'arretramento nelle intenzioni di voto DS-DL dal 31 al 25% rispetto al dato 2006 non fa che confermare quello che avevamo capito partecipando ai congressi di base diessini: entusiasmo per la nascita del PD sotto i tacchi delle scarpe, giovani entusiasti poco o nulla, donne men che meno. La fusione a freddo DS-DL sta mostrando preoccupanti analogie con la fusione PSI-PSDI del 1966, che portò nel sessantotto al tracollo elettorale. Qui nel Trentino di partito democratico non se ne parla nemmeno più; Lorenzo Dellai è partito con le grandi manovre in vista del vicinissimo autunno 2008: molto centro, poca sinistra, tanto territorio valligiano, squadra coesa e poche chiacchiere. Meno moderazione e più ardimento, dichiara oggi il Presidente al giornale "Il Trentino": che sia l'inizio di una nuova stagione politica sotto le dolomiti? Il partito della Margherita intanto si rimbocca le maniche e si appresta a condurre la battaglia referendaria per il ripristino del maggioritario. La sinistra trentina che fa?


VINCENZO CALI'

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