lunedì 30 aprile 2007

Nasce "Sinistra Democratica per il socialismo europeo"

Il prossimo 5 maggio, al Palazzo del Congressi dell'Eur, nascerà il Movimento della Sinistra democratica per il socialismo europeo, costituito dagli esponenti della Sinistra DS (Mussi, Salvi, Bandoli e Spini) usciti dal partito al congresso di Firenze, appuntamento al quale e' stato invitato anche Gavino Angius.
Il passo iniziale di Sinistra Democratica, sara' la costituzione di gruppi
autonomi alla Camera e al Senato: il terzo gruppo per consistenza numerica del centro sinistra.


Fabio Mussi citando l'intervento del presidente del Senato Franco Marini al congresso della Margherita: "E' necessario lavorare alla riunificazione della sinistra anzitutto per garantire che l'asse del governo non scivoli verso il centro. Mi ha molto colpito l'intervento di Marini: 'nella prossima legislatura il Pd deve avere le mani libere'. Cosa vuole dire 'avere le mani libere?' Vuol dire marginalizzare la sinistra, per accordarsi con l'Udc? Non credo che basti per governare", chiosa il ministro dell'Universita'. Quindi "occorre scongiurare l'apertura di una stagione neocentrista" e nel contempo "smontare la macchinetta ideologica delle due sinistre: quella riformista e quella radicale".
Si tratta di "ribaltare i luoghi comuni", che hanno tenuto aperte divisioni del passato, aggiunge Mussi, di guardare il futuro con l'ottica del socialismo che mette al centro dei suoi programmi dei suoi valori, il lavoro, le libertà, i diritti, la pace, lo sviluppo sostenibile.
"Ma sento anche dire che occorre 'andare oltre' -ha proseguito Mussi, avvertendo il rischio di un radicalismo troppo accentuato che potrebbe bloccare sul nascere ogni processo di riaggregazione- talvolta questa espressione viene letta come 'tornare indietro', a un passato superato, e questo non va bene. Il nostro obiettivo deve essere un partito politico, il cammino è lungo, si può fare insieme se ci mettiamo d'accordo su una cosa: dobbiamo fare una forza della sinistra critica, larga, plurale, ma di governo. Siamo disponibili, alla pari, senza rivendicare primazie ma tenendo conto che il tempo non e' molto. Dobbiamo provarci e chissa' che stavolta non ce la facciamo".

Giovanni Russo Spena concorda: "Il dibattito di Uniti a sinistra -ha affermato il capogruppo del Prc al Senato- ha rappresentato un passo sostanziale verso l'edificazione di un soggetto unitario di sinistra. Nel confronto tra le diverse aree di sinistra si e' evidenziata l'esistenza di un terreno culturale comune, che va oltre la stessa agenda politica a breve e autorizza a scommettere su un soggetto unitario le cui ambizioni non si limitano alla contingenza politica immediata. Un soggetto capace di rappresentare quella larga fascia di popolo di sinistra che non si puo' riconoscere nelle posizioni del Pd e, allo stesso tempo, di innovare profondamente le forme della rappresentanza".

"Le ipotesi messe in campo -ha continuato Russo Spena- indicano da subito cosa si debba intendere per 'cantiere della sinistra': un lavoro culturale e politico ma anche, da subito, organizzativo. Nelle istituzioni, con i patti di consultazione tra i diversi gruppi in parlamento e negli enti locali e, soprattutto, sul territorio, con le
le 'case della sinistra' proposte da Uniti a sinistra. Tuttavia -ha concluso- in questa fase i tempi sono importantissimi e sono del tutto d'accordo con quel che ha detto Fabio Mussi: dobbiamo sapere che il tempo a disposizione non è infinito".

"Di fronte a noi -gli ha fatto eco Pietro Folena- abbiamo 5-6 mesi decisivi, anche per il governo. Davanti alla questione salariale e al rinnovo di certi contratti di lavoro, la sinistra non puo' permettersi cedimenti di sorta". Allora il promotore
di Uniti a sinistra, ha auspicato che "l'azione politica quotidiana che si puo' fare in parlamento attraverso il coordinamento dei gruppi, possa favorire la convergenza e rafforzare la ragioni di un progetto comune".

"Il Pd che non abbia alla sua sinistra un soggetto altrettanto forte e strutturato -ha osservato il verde Paolo Cento- sara' tentato, al termine di questa legislatura, di fare un'alleanza stabile con il
centro moderato. Dobbiamo fare presto, assumendo alcune iniziative immediate: il 'patto di consultazione' va bene ma va arricchito con un'assemblea dei parlamentari che si riconoscono nel progetto di riunificazione della sinistra. Dovremo dare vita al piu' presto a una Costituente, dove ognuno puo' stare con la propria identita' e con la consapevolezza che non esistono partiti autosufficienti e che al suo interno ci sia un ruolo forte anche per i movimenti".

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