Ci sarò per più motivi. L'idea che si può manifestare dall'opposizione e invece bisogna tacere quando si è al governo è una lettura un po' bizzarra e limitativa delle responsabilità politiche. Voglio manifestare per qualificare l'azione del governo Prodi, per dare indicazioni concrete su punti del programma dell'Unione che vanno rimessi al centro dell'attenzione della maggioranza. Sarò in piazza per il recupero di una questione morale, che diventa dirimente per ogni scelta politica dal welfare ai diritti civili, passando per la pace e l'ambiente.
La tua Sinistra democratica non ha aderito alla manifestazione, almeno ufficialmente...
Come parlamentari europei della sinistra vogliamo anche dare un contributo di originalità. Mi spiego: a Bruxelles abbiamo dato vita ad un vero e proprio laboratorio della sinistra, ci siamo trovati d'accordo su una piattaforma avanzata, lavoriamo insieme. Dal no alla seconda base di Vicenza alla difesa dei diritti civili, sociali, dell'ambiente. Abbiamo già avviato la costituente della sinistra, vorremmo portarne testimonianza il 20.
La sinistra si ritrova comunque in piazza domani, un buon segno?
La sfida che abbiamo davanti è importantissima, bisogna fare uno sforzo di umiltà per superare i localismi e le autorferenzialità che hanno spesso limitato l'azione della sinistra. Ci vuole orgoglio e passione politica. L'obiettivo è una sinistra senza aggettivi, una sfida culturale che può segnare in positivo un'epoca, un'assoluta necessità accanto al riformismo moderato del Partito democratico. L'Italia ha bisogno di una cultura di sinistra, che sia come si diceva un tempo di lotta e di governo.
Chi ci sarà domani a Roma?
Il 20 mi sentirò deputato, militante, dirigente della sinistra. Sarà una manifestazione che andrà oltre le case di appartenenza, socialista, comunista. Tutti i parlamenterai europei della sinistra staranno dietro uno unico striscione, per testimoniare un'unità che si fonda sulla pratica politica.
Come andranno avanti dal 21 ottobre le forze della sinistra italiana?
Penso ai diciotto punti della piattaforma fatta dai quattro soggetti politici che richiamavano Prodi a un maggior impegno sul welfare. La sinistra può produrre politica insieme, a differenza del piddì che è una fusione a freddo. Il 20 la presenza di alcuni di noi sarà un valore aggiunto, per qualificare l'azione del governo Prodi e per ritrovarci già il 21 ottobre in un percorso definito e condiviso che non ha più ragioni, pretesti, alibi per fermarsi. Questo è il tempo delle responsabilità.
Anche dell'unità?
Certo. Ma parlare di modelli non mi entusiasma, penso a un soggetto comune, a un linguaggio comune, a una capacità di coinvolgimento che non si fermi a Sd, Prc, Verdi e Pdci ma sappia parlare anche al disagio, agli esclusi dalla politica, ai giovani. Unire la sinistra è l'urgenza, le forme le troveremo per strada.
di Frida Nacinovich da Liberazione del 19 ottobre 2007
La tua Sinistra democratica non ha aderito alla manifestazione, almeno ufficialmente...
Come parlamentari europei della sinistra vogliamo anche dare un contributo di originalità. Mi spiego: a Bruxelles abbiamo dato vita ad un vero e proprio laboratorio della sinistra, ci siamo trovati d'accordo su una piattaforma avanzata, lavoriamo insieme. Dal no alla seconda base di Vicenza alla difesa dei diritti civili, sociali, dell'ambiente. Abbiamo già avviato la costituente della sinistra, vorremmo portarne testimonianza il 20.
La sinistra si ritrova comunque in piazza domani, un buon segno?
La sfida che abbiamo davanti è importantissima, bisogna fare uno sforzo di umiltà per superare i localismi e le autorferenzialità che hanno spesso limitato l'azione della sinistra. Ci vuole orgoglio e passione politica. L'obiettivo è una sinistra senza aggettivi, una sfida culturale che può segnare in positivo un'epoca, un'assoluta necessità accanto al riformismo moderato del Partito democratico. L'Italia ha bisogno di una cultura di sinistra, che sia come si diceva un tempo di lotta e di governo.
Chi ci sarà domani a Roma?
Il 20 mi sentirò deputato, militante, dirigente della sinistra. Sarà una manifestazione che andrà oltre le case di appartenenza, socialista, comunista. Tutti i parlamenterai europei della sinistra staranno dietro uno unico striscione, per testimoniare un'unità che si fonda sulla pratica politica.
Come andranno avanti dal 21 ottobre le forze della sinistra italiana?
Penso ai diciotto punti della piattaforma fatta dai quattro soggetti politici che richiamavano Prodi a un maggior impegno sul welfare. La sinistra può produrre politica insieme, a differenza del piddì che è una fusione a freddo. Il 20 la presenza di alcuni di noi sarà un valore aggiunto, per qualificare l'azione del governo Prodi e per ritrovarci già il 21 ottobre in un percorso definito e condiviso che non ha più ragioni, pretesti, alibi per fermarsi. Questo è il tempo delle responsabilità.
Anche dell'unità?
Certo. Ma parlare di modelli non mi entusiasma, penso a un soggetto comune, a un linguaggio comune, a una capacità di coinvolgimento che non si fermi a Sd, Prc, Verdi e Pdci ma sappia parlare anche al disagio, agli esclusi dalla politica, ai giovani. Unire la sinistra è l'urgenza, le forme le troveremo per strada.
di Frida Nacinovich da Liberazione del 19 ottobre 2007
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