sabato 27 ottobre 2007

Giordano: «Bravo il governatore, sugli stipendi sono con lui»

ROMA — «Ancora una volta mi capita di essere in totale sintonia con il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi »: a parlare così è il segretario di Rifondazione comunista Franco Giordano.
Ma non provoca qualche imbarazzo al leader del Prc questa presa di posizione a favore del numero uno di Bankitalia? «Sinceramente — è la risposta immediata di Giordano — ciò non mi provoca nessun turbamento, né alcuna crisi di identità. Anzi». Allora è vero che Rifondazione comunista, come registra un tam tam degli ultimi giorni, potrebbe appoggiare un governo guidato da Draghi, benché Fausto Bertinotti abbia detto e ridetto che di esecutivi tecnici non vuol sentir parlare? «Non è di questo che stiamo discutendo, non mi faccia dire cose che non ho detto», replica il segretario di Rifondazione comunista, il quale, però, non sembra voler eludere l'argomento «governatore Bankitalia» perché subito dopo aggiunge con un sospiro: «Certo è meglio Draghi di Padoa-Schioppa».
Sembrerebbe un scenario inedito quello che vede il Prc marciare all'unisono con il governatore della Banca d'Italia, ma Giordano assicura che così non è: «Quel che ha detto Draghi evidenzia che nel nostro Paese esiste una gigantesca questione retributiva e salariale». E ancora, nuovamente in sintonia con Draghi: «Il governatore di Bankitalia è assolutamente nel giusto quando sottolinea che bisogna far tornare a crescere in modo stabile le retribuzioni, che in Italia sono assestate ai livelli più bassi rispetto al resto d'Europa ». E al leader di Rifondazione comunista è assai piaciuto un altro passaggio dell'intervento di Mario Draghi: «Il governatore ha anche sottolineato il tasso di precarizzazione dovuto alla cosiddetta flessibilità e come questo colpisce le fasce giovanili e mi pare che abbia anche criticato i processi di accumulazione e la rendita perché vanno a discapito degli investimenti ».
Insomma un Giordano in sorprendente sintonia con il governatore di Bankitalia: «Non c'è proprio niente di sorprendente — obietta lui —, io sono molto soddisfatto delle dichiarazioni di Draghi, che parte da una cultura economica diversa dalla nostra ma che è infinitamente meglio di tanti esponenti del Partito democratico. Perciò lo voglio ripetere con forza: non provo proprio nessun imbarazzo a dare ragione al governatore di Bankitalia. E a questo proposito vorrei ricordare che proprio lo stesso Draghi recentemente ha più volte autorevolmente posto la questione dell'armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie ». Per farla breve, Giordano vuole dire: «Non siamo noi comunisti a fare questa proposta come pretendono di far credere i centristi della coalizione. Recentemente tutta la sinistra ha fatto una proposta unitaria per trovare le risorse per sostenere l'incremento dei livelli retributivi. E queste risorse possono essere proprio ricavate dall'armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie, come accade in tutto il resto d'Europa».
E Giordano prosegue il suo ragionamento ad alta voce con una punta di veleno: «Anche i sindacati hanno dato ragione a Draghi. Che cosa dice in proposito Veltroni? Aspettiamo di saperlo, perché non si capisce mai cosa voglia veramente il Partito democratico». E se volesse la stessa cosa di Rifondazione, un governo guidato da un personaggio di peso, un personaggio il cui identikit potrebbe corrispondere a un uomo come Draghi? «Di questo non parlo, l'ho già detto. Ripeto: meglio Draghi di Padoa- Schioppa ma altro non voglio aggiungere », taglia corto Giordano chiudendo la conversazione.

di Maria Teresa Meli da il Corriere della Sera del 27 ottobre 2007

1 commento:

Enly ha detto...
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