giovedì 7 giugno 2007

La sinistra al Capranica in cerca di unità: i 150 parlamentari di Prc, Pdci, Verdi e Sd in assemblea per la prima volta

Un «momento importante» per la sinistra italiana: sembra abbastanza concorde il giudizio dei partiti che oggi si danno appuntamento al cinema Capranica di Roma, i segretari e 150 parlamentari (100 deputati e 50 senatori) che fanno capo a Rifondazione, Pdci, Verdi e Sinistra democratica. Verso un qualche tipo di «unità», ma alcuni partiti accelerano e altri frenano. E' certo, comunque, che la base comune di partenza saranno quattro temi: 1) il prossimo Dpef; 2) l'uso del cosiddetto «tesoretto» per l'emergenza sociale e ambientale; 3) le pensioni; 4) la precarietà. Si cerca di pesare di più sul governo Prodi, in caduta verticale di consensi. E se ad esempio Armando Cossutta invita a dar vita a un gruppo parlamentare unico, con portavoce unico a rotazione, dall'altro lato Maurizio Zipponi di Rifondazione parla di un «possibile patto d'azione sui contenuti, un percorso verso una forza confederata»; mentre Titti Di Salvo, della neonata Sd, decisamente frena: «Non ci sarà tutta la sinistra all'incontro, mancano ad esempio Sdi, associazioni e movimenti. L'obiettivo per cui Sd è nata è certamente l'unità: ma questa non si realizza con una sola assemblea». Sui contenuti però le sfumature sono tante, dunque sembra difficile che si possa uscire con una qualche sorta di documento comune, a meno di non farlo molto generico: ad esempio tutti sono per l'abolizione dello «scalone» sulle pensioni, ma mentre Prc e Pdci per il momento sono contrari anche all'ipotesi «scalini», appaiono invece più possibilisti, seppure solo per alcune categorie di lavoratori, Sd e Verdi. Vediamo cosa ci hanno detto uno per uno.
Rifondazione comunista: il responsabile Lavoro Maurizio Zipponi ci spiega che «deve essere tolto di mezzo lo scalone Maroni e si deve tornare ai 57 anni e 35 di contributi, pensando solo a possibili incentivi per eventuali aumenti. E i coefficienti non vanno toccati». «Sono tutti concetti scritti nel programma dell'Unione, come il superamento della legge 30». Su quest'ultimo fronte, Prc, Verdi e Pdci hanno firmato la proposta di legge Alleva, non siglata invece dalla Sd: «I contenuti sono noti, dalla cancellazione dei contratti cocoprò agli interventi su contratti a termine ed esternalizzazioni: sono i punti concreti che porteremo all'incontro». Sarà possibile uscire con un documento comune? «Intanto entriamo ciascuno con le nostre opinioni, l'obiettivo può essere uscire con un'opinione simile: dobbiamo accelerare l'unità a sinistra, avviare un percorso che ci porti a una forza confederata, senza che per questo nessuno si sciolga o rinunci alla propria storia, alle proprie opinioni e sensibilità».
Pdci: Il capogruppo al Senato Manuela Palermi spiega che i capigruppo e segretari si incontreranno in mattinata, prima dell'assemblea, e verso le 11,30 incontreranno Epifani, Bonanni e Angeletti: «Ci sarà una convergenza sui temi sociali, ma quel che è certo è che il Pdci è contrario a toccare i coefficienti, né ci può soddisfare che lo scalone Maroni venga sostituito dagli scalini». Eppure i confederali, la Cgil, sembrano possibilisti sugli scalini: «Noi crediamo che anche gli scalini sarebbero uno sbaglio, e su questo terremo: fanno bene gli operai a scioperare. Così non ci soddisfano le risposte di questo governo alla legge 30: troppo timide. Si è fatto ancora troppo poco, la 30 va aggredita meglio».
Verdi: Per Angelo Bonelli, capogruppo alla Camera, si dovrà parlare del prossimo Dpef e del «tesoretto»: «Serve un'impronta climatica, in contrasto con quelllo che sta accadendo al G8, dove Bush affossa i temi ambientali». Sulle pensioni i Verdi si dicono «laici»: «Via lo scalone, è certo, ma scalini o no è un problema tecnico che si vedrà nel merito».
Sinistra democratica: Titti Di Salvo spiega che «c'è un'analisi comune: bisogna investire sul sociale, invertire le priorità, oggi tutte mirate al risanamento dei conti». «Però al Capranica non c'è tutta la sinistra, mancano Sdi e movimenti: intanto facciamo voce comune per dire al governo Prodi come agire su pensioni, precarietà, tesoretto». Sulle pensioni: «Via lo scalone, e ci sono lavori per cui anche gli scalini sono improponibili. L'età delle donne non va aumentata, i coefficienti non si toccano». Precarietà: «Bene le misure in finanziaria, ora si agisca sui contratti a termine, impedendo la ripetibilità all'infinito e fissando le causali nei contratti collettivi».

di ANTONIO SCIOTTO da il Manifesto del 7 giugno 2007

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