«Questo provvedimento deve essere cambiato, iniziamo uno scontro politico per riuscirci. Solo dopo decideremo come votare». Il segretario di Rifondazione Comunista, Franco Giordano, è di nuovo in prima linea. Alle critiche sulle pensioni, che rimangono, aggiunge, anche più forte, l´irritazione sul protocollo per il Welfare: «Sono proposte che colpiscono i lavoratori, favoriscono la precarietà, su cui non siamo stati consultati e che sono anni luce lontane dal programma. Ci sentiamo del tutto liberi da ogni vincolo rispetto a queste norme».
Però è una proposta del governo. Per di più, dice il ministro Damiano, "non emendabile".
«Fino a oggi pensavo anch´io di essere parte della coalizione di governo e invece mi trovo questo pacchetto di misure che non capisco a nome chi sia stata presentato. Vorrei ricordare che non esistono "soci di maggioranza" in questa coalizione, ma un programma da rispettare. Prodi deve chiarire se è il garante dell´Unione o è più interessato alle lotte intestine nel partito Democratico».
Le vostre proteste sono un modo per riportare l´asse del governo verso sinistra, dopo la vittoria dei "riformisti" sulle pensioni?
«No, le obiezioni sono sul merito di norme che colpiscono i lavoratori, specie i giovani. Mentre ai cosiddetti "riformisti" dico che ora si mostrerà tutta la strumentalità delle loro posizioni. Dopo aver passato mesi a parlare dei diritti dei "giovani" adesso sono spariti. Dove sono Veltroni e gli altri ora che serve combattere contro l´uso sistematico dei contratti precari».
Quali sono i punti per voi irricevibili?
«La parte sul superamento della legge Biagi non è in linea con il programma, la decontribuzione degli straordinari non era mai stata presa in considerazione, poi le norme sul lavoro precario dovevano ridurre l´uso di questi contratti e ciò non avviene. Anche sulle pensioni si scopre che c´è un tetto di 5 mila persone l´anno nelle esenzioni dall´aumento dell´età pensionabile: cosa significa? Se tra usuranti, turnisti e lavoratori con più di 40 anni di contributi si supera quel numero qualcuno rimane fuori? Sarebbe inaccettabile»
Però Cgil, Cisl e Uil hanno firmato il protocollo pur chiedendo delle modifiche.
«Guardi che stavolta a sinistra il giudizio è unanime: la Cgil espone critiche identiche alle nostre. Con i lavoratori si ha sempre un atteggiamento rigoroso: per mesi si dice che i soldi delle pensioni devono essere trovati all´interno del sistema, perché i conti non permettono altre scelte, poi di colpo escono i soldi per incentivare gli straordinari e per la contrattazione di secondo livello. È l´ennesimo favore alle imprese che hanno già ottenuto 5 miliardi dal cuneo fiscale. Perché quei soldi non si potevano usare per la previdenza? La verità è che il Partito Democratico vuole costruirsi un sindacato di riferimento meno conflittuale. Ma attenzione perché sui principi di fondo i lavoratori sono compatti».
Quali principi sono messi in pericolo dal protocollo?
«Viene modificata la struttura dei contratti e si ripropone un modello industriale secondo cui la competitività si ottiene con la riduzione del costo del lavoro. Il centrosinistra ha detto di voler superare questa visione favorendo gli investimenti in innovazione e qualità. Dove sta tutto questo nel documento del governo?».
di LUCA IEZZI da la Repubblica del 25 luglio 2007
Però è una proposta del governo. Per di più, dice il ministro Damiano, "non emendabile".
«Fino a oggi pensavo anch´io di essere parte della coalizione di governo e invece mi trovo questo pacchetto di misure che non capisco a nome chi sia stata presentato. Vorrei ricordare che non esistono "soci di maggioranza" in questa coalizione, ma un programma da rispettare. Prodi deve chiarire se è il garante dell´Unione o è più interessato alle lotte intestine nel partito Democratico».
Le vostre proteste sono un modo per riportare l´asse del governo verso sinistra, dopo la vittoria dei "riformisti" sulle pensioni?
«No, le obiezioni sono sul merito di norme che colpiscono i lavoratori, specie i giovani. Mentre ai cosiddetti "riformisti" dico che ora si mostrerà tutta la strumentalità delle loro posizioni. Dopo aver passato mesi a parlare dei diritti dei "giovani" adesso sono spariti. Dove sono Veltroni e gli altri ora che serve combattere contro l´uso sistematico dei contratti precari».
Quali sono i punti per voi irricevibili?
«La parte sul superamento della legge Biagi non è in linea con il programma, la decontribuzione degli straordinari non era mai stata presa in considerazione, poi le norme sul lavoro precario dovevano ridurre l´uso di questi contratti e ciò non avviene. Anche sulle pensioni si scopre che c´è un tetto di 5 mila persone l´anno nelle esenzioni dall´aumento dell´età pensionabile: cosa significa? Se tra usuranti, turnisti e lavoratori con più di 40 anni di contributi si supera quel numero qualcuno rimane fuori? Sarebbe inaccettabile»
Però Cgil, Cisl e Uil hanno firmato il protocollo pur chiedendo delle modifiche.
«Guardi che stavolta a sinistra il giudizio è unanime: la Cgil espone critiche identiche alle nostre. Con i lavoratori si ha sempre un atteggiamento rigoroso: per mesi si dice che i soldi delle pensioni devono essere trovati all´interno del sistema, perché i conti non permettono altre scelte, poi di colpo escono i soldi per incentivare gli straordinari e per la contrattazione di secondo livello. È l´ennesimo favore alle imprese che hanno già ottenuto 5 miliardi dal cuneo fiscale. Perché quei soldi non si potevano usare per la previdenza? La verità è che il Partito Democratico vuole costruirsi un sindacato di riferimento meno conflittuale. Ma attenzione perché sui principi di fondo i lavoratori sono compatti».
Quali principi sono messi in pericolo dal protocollo?
«Viene modificata la struttura dei contratti e si ripropone un modello industriale secondo cui la competitività si ottiene con la riduzione del costo del lavoro. Il centrosinistra ha detto di voler superare questa visione favorendo gli investimenti in innovazione e qualità. Dove sta tutto questo nel documento del governo?».
di LUCA IEZZI da la Repubblica del 25 luglio 2007
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