sabato 22 settembre 2007

Industriali, anche loro una casta

La nascita del Pd, quella della federazione della sinistra. Due processi positivi. Se solo fluissero con maggiore partecipazione di cittadini. Mettersi in ascolto del paese, dal governo e dalla sinistra. Per Giovanni Berlinguer h questa mancanza di ascolto il vuoto in cui si inserisce la montata dell'antipolitica. Ma il professore non ne è impressionato. A impressionarlo, piuttosto, è la sordità della politica italiana. Padre nobile della sinistra, e a sinistra di quello che era il Correntone dei Ds, oggi da eurodeputato aderisce al movimento della Sinistra democratica di Fabio Mussi.La situazione italiana - dice - è talmente grave da richiedere sforzi collettivi ben oltre le due forze che potrebbero costituire la base per sbloccare la situazione.

Chi versa nella situazione più grave, il paese o il governo?
Tutti e due. Bisogna partire da una grande campagna di ascolto di quello che avviene nel paese. Malgrado i guasti morali, la tendenza diffusa a ignorare o violare le leggi, c'h anche un'Italia che vuole muoversi. Al momento questi movimenti non rappresentano un'ondata profonda, come negli anni scorsi, ma percepisco un notevole interesse dei giovani, di cui una parte h inerte, un'altra sta cercando una strada.

Che cosa rappresenta il lunghissimo Beppe Grillo Show?
Quando i partiti cessano di considerarsi rapppresentanti dei cittadini, non promuovono la partecipazione, anzi la vedono come il fumo negli occhi, pensano ai loro emolumenti, è inevitabile che altri soggetti emergano. E' logico, positivo. Purchèci sia voglia di ascoltare e non si passi subito alle scomuniche, a considerare Grillo come l'artefice di un gioco perverso. Non ho simpatia per le parolacce, nè per gli anatemi. Ma mi pare che dopo le prime reazioni negative, causate da una gelosia professionale dei politici, ora si comincia a valutare seriamente questa intromissione, che pur essere corroborante.


Crede anche lei che i poteri forti diano una mano a Grillo?

Non sono un buon dietrologo, conservo un residuo di ingenuità nel fare politica. Ma tutti i giornali danno risalto a questa tempesta. Molti parlano di antipolitica, gridano all'esautoramento della politica. Ma il maggior danno alla politica lo fa la politica così com'è ora, priva di ideali, litigiosa, sparpagliata. E i politici: dopo tre libri, sugli sprechi, non si h mosso nulla. Neanche piccole decisioni come ridurre le contribuzioni e i benefit dei parlamentari, dimezzare i ministri, ridurre il numero delle istituzioni, le province per esempio, le comunità montane che hanno sede sulle spiagge. Aggiungo però che non c'è solo una casta in Italia, ce ne sono molte. C'è anche una casta di industriali che continua a ripetere che i mali dell'Italia derivano dal fatto che ci sono salari troppo alti, regole troppo poco flessibili, pensioni esagerate. E ci sono manager che hanno innalzato i loro redditi a cifre stratosferiche e dirigenti di aziende pubbliche che dopo averle rovinate si sono ritirati con miliardi.

E' anche contro tutto questo la manifestazione del 20 ottobre. Qual h la sua opinione?
All'inizio è stata promossa per sollecitare un mutamento nelle politiche di governo, che ha davvero bisogno di profondi mutamenti. Poi si sono intrecciate le vicende del welfare e delle pensioni e l'atto coraggioso dei sindacati di firmare degli accordi, dopo aver ottenuto alcuni sostanziali risultati. Insufficienti, comunque. E infine, c'è stata una decisione lungimirante delle tre confederazioni di chiedere ai lavoratori e ai pensionati il loro parere con un referendum. Contemporaneamente si sono esasperati i toni critici nei confronti del governo.

Chi lo ha fatto?
I due giornali che l'hanno convocata, il manifesto e Liberazione. Ma anche alcuni dirigenti della sinistra. Questo ha creato il rischio - non la volontà- che la manifestazione assuma come obiettivo critico i sindacati e il governo. E questo rischia di compromettere due entità vitali per il paese. Il governo di centrosinistra, che deve essere sostenuto, criticamente ma sostenuto, e i sindacati, che sono la maggiore forza di rappresentanza in Italia nel panorama non solo sindacale ma anche politico.

Il corteo chiederà al governo di restare ancorato al suo programma. Si pur fare?
Si può e si deve.

Invece l'accordo sul welfare va migliorato?
Negli accordi sul welfare ci sono due punti almeno da correggere: quello sulla detassazione degli straordinari, un regalo per le aziende, e il lavoro temporaneo rinnovabile per anni infiniti.

E' grave chiederlo anche con una manifestazione?
No, una manifestazione legale promossa da due rispettabili giornali, raccolta da varie organizzazioni e da lavoratori per bene, mi sembra una cosa lodevole. Guai se considerassimo questi fatti come rischiosi o negativi.

Alcuni suoi compagni parteciperanno. Lei ci sarà?
Non credo, ma è probabile che altri ci siano. Non vedo nulla di malefico.

A sinistra si fanno valutazioni diverse del corteo. L'unità della sinistra a che punto sta?
Fa progressi, c'è stato un ottimo coordinamento dei gruppi parlamentari, un'attenuazione delle polemiche interne. Ma ancora non siamo a un approfondimento di idee, di valori, di programmi, e soprattutto di modi agire per aprire. Aprire: ai giovani, agli altri, a quelli che non hanno voce proponendoci, prima ancora che di parlare, di ascoltare tutti coloro che possono essere interessati a una sinistra unita.

C'è pericolo che si riproponga, a sinistra, la 'fusione a freddo' di vertici contestata da voi al Partito democratico?
Non lo escludo. L'avvio del Pd h stato un episodio esemplare di quello che non si dovrebbe fare per fondare un partito. La prima decisione presa - decisione, non votazione - è stata scegliere dall'alto i segretari regionali. Si sono seduti in quattro e si sono spartiti l'Italia. La seconda, designare De Mita direttore della scuola di formazione dei giovani. Non posso criticare il fatto che abbia 77 anni, ne ho di più. Però fra lui e i giovani che dovrebbe avviare alla politica ci sono due generazioni intere. Non mi pare la scelta migliore. E' solo un modo per riempire le caselle del nuovo gioco. Però ci sono anche fatti positivi. Uno è la proposta di nominare segretario Veltroni, ottima persona. L'altra è che si sta ricreando una sinistra nel Pd. A cui faccio gli auguri.

Voi di Sd invece andate verso la federazione della sinistra.
Dico la verità: non mi oriento bene fra gli stati generali e forme varie della federazione. Posso dire che ci deve essere meno personalismo, meno sortite estemporanee, lo dico anche a me stesso, e meno spinosità fra noi. Purtroppo c'è una tradizione di unità difficile nella sinistra. L'unico rimedio è allargare, aprire ad altre forze, soprattutto giovani. E' questo anche il senso della bellissima iniziativa di Firenze ( a cui lui parteciper`, vedi box qui sopra, ndr), speriamo che sia uno dei passi in avanti su questa strada impervia e difficile.

E' ottimista o pessimista per il successo dell'unità a sinistra?
Se fossi pessimista mi sarei gi` ritirato a vita privata.

di DANIELA PREZIOSI da il Manifeto del 21 settembre 2007

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