lunedì 24 settembre 2007

La federazione, un bel fidanzamento che può durare in eterno

Durante il Seminario della Sinistra Unita e Plurale sulla lotta alla paura e nuove politiche di inclusione, il ministro Paolo Ferrero si è soffermato sulla rottura dei legami sociale e dal senso di solitudine nelle nostre città che è alla base di un crescente senso di insicurezza. Ha denunciato anche l'impotenza della Stato e della politica rispetto ai grandi processi economici mondiali ormai fuori dal controllo degli organismi democratici.
Ciò che il governo deve fare è evitare di entrare in una spirale securitaria ma sostenere politiche che favoriscano la fiducia reciproca e i legami sociali. Il Welfare rischia di essere un momento di guerra tra i penultimi e gli ultimi se non riesce universalistico. Ed è da qui che Ferrero comincia:

Intanto si deve investire in una politica per la casa. La casa deve tornare ad essere un diritto per tutti, per gli italiani come per gli immigrati ad un prezzo accessibile altrimenti si scatena la guerra tra i poveri. Allo stesso modo per i servizi: è necessario che gli asili nido e le suole materne funzioni per tutti. In finanziaria su questi due punti credo riusciremo fare significativi passi in avanti.

Le prime indicazioni per la manovra sono per te soddisfacenti?
Chiaro che bisogna avere di più. Innanzitutto Casa, politica per i bambini e sugli anziani.
Secondo redistribuzione del reddito. Bisogna far pagare le tasse agli evasori, come stiamo facendo e con quelle risorse tagliare le tasse ai lavoratori e pensionati con redditi medio bassi. Spostare reddito dall'alto in basso. In terzo luogo fare una politica che valorizzi le forme di volontariato sul territorio per far sì che la gente ricominci a parlarsi nei caseggiati e nei quartieri rompendo quell'isolamento e quella solitudine che io credo sia alla base di tanta domanda di sicurezza.

C'è chi scommette sulla vita brevissima di questo governo...
Credo che se facciamo una finanziaria buona che tenga d'occhio gli strati popolari, il bisogno di giustizia sociale e l'esigenza di poter arrivare alla fine del mese in maniera più decente di oggi questo governo può tenere. Perché con una manovra di questo tipo si può ricostruire la fiducia tra il popolo italiano e il governo. Finora nell'Unione nessuno si è opposto a queste indicazioni.

Parliamo invece un attimo dell'attualità politica. Ieri qui da Firenze la richiesta più forte è stata quella della Costituente della Sinistra rispetto alla federazione dei partiti. Tu, come rispondi?
Io sono per fare una federazione in cui vi siano contemporaneamente i partiti e le persone che non hanno nessuno partito, che si doti di organismi di base in cui ci partecipano tutti e che questi organismi di base abbiano un peso in quella formazione.
Bisogna tener conto che ci sono realtà organizzata ed evitare di restringere il processo di costruzione a sinistra alle sole realtà organizzare. Chiunque proponga o la federazione tra partiti o solo la Costituente in cui tutti si sciolgano fa solo un errore di estremizzazione che non produce nulla. Se tu provassi a sciogliere i partiti, dopo quindici minuti ce ne sarebbero sette. Quindi sono per la federazione per un motivo di realismo.
C'è un altro motivo. La forma della federazione riconosce e considera legittime delle differenze all'interno, ad esempio di cultura politica o di come ci si autodefinisce. Differenze che vanno rispettate per l'oggi e per il domani.
Io ai partiti in cui si decide a maggioranza e si va a colpi di maggioranza per decidere tutto non credo. Non è certo la forma in cui si può aggregare la sinistra. O la sinistra sarà plurale e rispettosa al suo interno oppure non va da nessuna parte.
Se dovessi usare un esempio invece che ad un matrimonio in cui dopo cinque o sei anni si comincia a non rispettarsi, penserei ad un bel fidanzamento che duri in eterno in cui tu non sei mai proprietario dell'altro e lo devi sempre rispettare, perché sta con te volontariamente e non perché è obbligato.

Però bisogna comunque liberarsi prima o poi dei genitori...
Sia per il fidanzamento che per il matrimonio è normale che ad un certo punto non si stia più con i genitori.

di N. Ce. da Aprileonline del 23 settembre 2007

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