È vero, c'è una crisi della politica, ma non basta denunciarlo. Occorre capire da dove origina e cosa fare per fronteggiarla. Rinviare tutto, sperando nei miracoli del Pd come fanno i suoi sacerdoti è penoso. La crisi della politica trae origine anzitutto dalla crisi della maggioranza e dal deficit di guida politica nel governo del Paese. I governi Berlusconi diffamavano la politica con il conflitto di interessi e le leggi ad personam. Oggi c'è solo l'impotenza di una maggioranza paralizzata da veti incrociarti. Ieri “Europa” ha pubblicato un editoriale che rispecchia quel che dico. «Dieci priorità, cinque, nessuna», è il titolo dell'articolo in cui si racconta come il governo risponde a questa domanda: che cosa farete dei soldi in più ricevuti dalle tasse degli italiani? La risposta è che si indicano «ben cinque priorità, sapendo che ognuna di essa a prenderla sul serio chiuderebbe l'impiego dell'interno ammontare.... il che equivale a comunicare il nulla». La storia si ripete per le pensioni, gli statali, gli ospedali, i Dico e tutto il resto. A Caserta, dove si stabilì l'agenda per l'anno in corso, infatti, dice “Europa” le priorità erano addirittura dieci. E i membri del governo sono centodue!
di EMANUELE MACALUSO da il Riformista del 23/05/07
di EMANUELE MACALUSO da il Riformista del 23/05/07
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